Com. Stampa - Il Presidente Prof. Massimo Martelloni difende la legge 24/2017

COMUNICATO STAMPA

Martelloni COMLAS (Società scientifica dei medici legali italiani delle Aziende Sanitarie) interviene sulla legge 24/2017 (Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie):

“La legge è un chiaro esempio di civiltà laica e di respiro europeo. Le critiche sono prive di fondamento”

 

Firenze, 20/03/2017

 

Massimo Martelloni Presidente Nazionale della COMLAS (Società Scientifica dei Medici Legali delle Aziende Sanitarie del Servizio Sanitario Nazionale), alla luce di alcune critiche emerse proprio dal mondo medico legale, interviene a difesa della legge 24/2017 sulla responsabilità professionale, che è entrata in vigore con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale in data 17 marzo u.s.

 

“Abbiamo lavorato in questi ultimi due anni per l’approvazione di questa legge affinché si potessero dare garanzie stabili ai cittadini e agli operatori sanitari, e quindi riteniamo che questo sia stato un ottimo provvedimento che ha forti richiami ai principi costituzionali (art. 3, art. 13 e art 32). Il provvedimento ha, di fatto, recepito gli orientamenti che da diversi anni provenivano dalla giurisprudenza sulla responsabilità contrattuale ed extra contrattuale, collegando oltretutto in sede penale l’imperizia all’applicazione di buone pratiche e linee guida, comunque adeguate alle specificità del caso concreto, come causa di non punibilità.

La legge ha inoltre focalizzato un passaggio fondamentale in materia di risarcimento del danno e della rivalsa, dando finalmente linee chiare ed il giusto ruolo alla Corte dei Conti. La norma – continua Martelloni – è un chiaro esempio di civiltà laica di respiro europeo che porta nel nostro ordinamento, quanto già dai primi anni del 2000 si sperimentava in altri paesi europei, ed in particolare in Danimarca, laddove si disponeva per legge dal 2004 che l’attività di audit è uno strumento di natura preventiva che non può essere utilizzato in sede giudiziaria.

La norma ha inoltre chiarito che lo specialista in medicina legale è in grado di svolgere la funzione di clinical risk manager, mentre in tema di responsabilità professionale lo specialista in medicina legale è il CTU parte essenziale del collegio peritale sia pur affiancato dallo specialista della disciplina in questione. La legge ha eliminato meritoriamente l’esperto in medicina legale recependo persino le indicazioni del codice deontologico medico.

La COMLAS ritiene che solo un impegno plurimo, in tema di prevenzione e gestione del rischio clinico e di sviluppo dei sistemi di qualità in materia medico legale, possa da una parte contribuire in modo decisivo alla valutazione dell’inappropriatezza e alla corretta gestione della documentazione clinica e del consenso informato e quindi contenere o comunque eliminare alcune forme di contenzioso e dall’altra garantire maggiore sicurezza delle cure.

L’impegno profuso dalla COMLAS nella Commissione ALPA e nelle audizioni parlamentari e senatoriali, insieme ad altri settori specialistici, ha avuto quindi la risposta che uno stato moderno doveva adottare in materia di sicurezza delle cure e di garanzie per i cittadini e gli operatori. Per questo rivolge il proprio ringraziamento in particolare ai Parlamentari Gelli e Vargiu ed al Senatore Bianco.

In questo senso le critiche al provvedimento sono per noi prive di fondamento”.

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